Event Horizon, un lavoro del 2017 di Quentin Lacombe, è esposto a Londra fino all’8 dicembre prossimo come parte della mostra colettiva TRANSFORMER: A Rebirth Of Wonder.
Questo progetto dell’artista francese, pubblicato in volume da RVB Books, comprende una serie di immagini dove fotografia, rendering 3D e collage digitale si mescolano per produrre “una cosmologia alternativa con mezzi fotografici”, come spiega lo stesso Lacombe in una intervista al British Journal of Photography.
In Event Horizon, Lacombe allude a quello che in astronomia si chiama “orizzonte degli eventi”, ossia al confine che segna i limiti di un buco nero, dove nulla può sfuggire, nemmeno la luce, il suono o la radiazione e cerca di ricreare nelle sue immagini un’altra percezione della realtà.
“Invece di dissezionare e chiarire i concetti, Event Horizon comprende l’universo come un’esperienza frammentata, complessa e infinita”.
Raggi laser, animali e oggetti tecnologici sono inseriti in fotografie di paesaggi e architetture, evocando teorie di spazio e tempo illimitati.
Questo lavoro, che per definizione dello stesso Lacombe è un’interpretazione artistica di un argomento scientifico piuttosto complesso, non è recentissimo ed è stato esposto in altre occasioni, ma resta interessante soprattutto per il concetto del mezzo fotografico che c’è sotto.
Seguendo la sua idea di fotografia come strumento di espressione per sua natura interdisciplinare, affascinato dal suo potere di “trascrivere e allo stesso tempo deformare la realtà”, in questo progetto Lacombe la utilizza con altre tecniche per sfidarne l’immediatezza e “la capacità di ripristinare la realtà creando finzione ”.
“Event Horizon” di Quentin Lacombe, parte della mostra collettiva “TRANSFORMER: A Rebirth Of Wonder“
180 The Strand, London
fino all’8 dicembre 2019