A New York una mostra interessante, Drawing: The Muse of Photography, analizza i rapporti tra disegno artistico e opere dei primi fotografi.
In effetti il rapporto tra arte e fotografia è antico e controverso. Fin dalle sue origini la fotografia ha cercato di rivendicare il suo status di arte e non di mera tecnica. A ridosso della sua invenzione, nelle prime Esposizioni universali, veniva mostrata come una mirabolante novità tra migliaia di altri prodotti commerciali. Ma ben presto le fu riconosciuto un posto accanto alle opere delle belle arti e oggi parlare di fotografia d’arte non sorprende più.
Eppure un certo atavico complesso di inferiorità del fotografo rispetto all’artista c’è sempre stato. È una specie di virus che colpisce molti fotografi, in genere dopo i sessant’anni. Soprattutto se in passato hanno lavorato per i giornali, settore ormai in crisi epocale che non paga più come un tempo. Passata l’età fatidica, a volte anche prima, vogliono essere riconosciuti come artisti e si ripropongono come tali. Nei casi estremi rinnegano il loro passato, sostenendo che le foto che facevano per la stampa erano solo delle marchette per poter alimentare il sacro fuoco dell’arte. Reinventano biografie a cui loro stessi finiscono per credere. Questo solo in casi estremi, certo, ma è un sintomo interessante, perché amplifica quel complesso spesso irrisolto, anche se inattuale.
Certe distinzioni tra cos’è arte e cosa non lo sia, infatti, oggi sono artificiosamente complicate se non inutili. Ma quando la fotografia nacque e l’arte aveva un suo statuto ancora riconoscibile, la dialettica tra i due ambiti era evidente e inevitabile. La illustra, in parte, la mostra di cui si parlava all’inizio.
Drawing: The Muse of Photography
Hans P. Kraus Jr. Fine Photographs
962 Park Avenue at 82nd Street
New York
24 gennaio – 10 aprile 2020